Sul versante Ionico dell’Etna, nel territorio di Mascali, sullo sfondo degli antichi terrazzamenti dei muretti a secco, che già in epoca romana ospitavano il tipico “Nerello Mascalese”.Le nostre vigne si affacciano sul tratto di costa tra Catania e Taormina e affondano le radici sulle antiche colate laviche che nel 1928 ricoprirono il centro abitato di Mascali.
La Montagna stessa (noi del luogo chiamiamo così l’Etna) ci protegge dalle seppur rare gelate invernali e con il suo suolo vulcanico, la brezza della costa e la particolare esposizione rende questa zona particolarmente verde e rigogliosa con un clima a volte tendente al subtropicale.
La vigna, la cantina e il vino sono per noi un tassello importante dell’ecosistema dell’azienda agricola Bagolaro: un progetto di recupero e valorizzazione di parte di un fondo, che fino alla prima metà del ‘900 ospitava una delle più grandi aziende vitivinicole dell’Etna, e poi lasciato ai rovi nel secondo dopoguerra.
Un’operazione di bonifica iniziata nel 2005 che ci ha visto conquistare poco a poco terreno all’abbandono per ripiantumare un “mondo di biodiversità”.
Il suolo, la biodiversità; gli agrumi, i mandorli, i melograni, frutta estiva e subtropicale, ulivi, gelsi, fichi, e il sottile equilibrio di un ecosistema sinergico di cui anche noi facciamo parte circondano la vigna in un abbraccio che può solo fare bene a tutti.

Terrazzamenti vulcanici esposti a Est/Nord-Est a circa 450 mslm, 3,5 ettari con impianto tradizionale ad alberello,  21.000 ceppi di varietà autoctone.
Nerello Mascalese / Nerello Cappuccio / Carricante / Minnella / piccole quantità di varietà aromatiche.
Inerbimento spontaneo.
Pascolo brado controllato con ovini da Ottobre a Febbraio.
Sfalcio all’occorrenza con strumentazione elettrica e scalzo del piede manuale.
Concimazione biennale con compost autoprodotto a spaglio manuale.
Raccolta selettiva a scalare.

Microvendemmie con macerazione progressiva
Macerazione in anfore di terracotta e tini di coccio pesto.
Fermentazione spontanea.
Affinamento in anfore di terracotta.
Nessuna filtrazione ne chiarificazione.
Minima quantità di solfiti solo all’occorrenza in fase di imbottigliamento.