Da uve di Carricante raccolte e selezionate a mano, fermentazione e macerazione in anfora a contatto con le bucce, affinamento parte in anfora e parte in tonneaux.

IL NOME
Dal poema di Ariosto, Angelica vittima della sua bellezza, è amata da tutti e costretta per questo a fuggire, usa le sue doti per stare con chi ama. La scelta del nome viene dal fascino per questo personaggio della storia dell’Opera dei Pupi Siciliani guidato da una certa assonanza di carattere.

IL DISEGNO
Come quello per il Malandrino nasce dall’arte nelle mani di Davide Minaldi e dal desiderio di creare sinergie, legami e relazioni. Qui qualcos’altro.
http://www.encantadoassociazione.it/

 

Di quei vini che inizi a berlo e non puoi più smettere. Nel bicchiere c’è il vulcano ma ci sono anche quei sentori esotici del Mediterraneo.
C’è gioia leggerezza e quel carattere sottilmente femminile che lo rende speciale.

CIT. Teo / il Pollaio (BO)

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Da uve di Nerello Mascalese in purezza, raccolte e selezionate a mano, l’affinamento in giara di terracotta ne preserva il carattere complesso dato dai minerali del terroir lavico.

IL NOME
Spontaneamente suggerito da un‘amica per assonanza al Malandrino in passato sinonimo di brigante, col tempo il termine perde la sua accezione negativa per indicare chi senza limiti di età non ha esattamente un comportamento irreprensibile e al limite della simpatia ha un estro un po’ impertinente. In Sicilia le nonne di solito appellano u’ malandrinu il nipotino un po’ vivace che una ne pensa e cento ne fa.

IL DISEGNO
Nasce dal desiderio di creare una sinergia rinsaldando un legame di amicizia. Il tratto artistico e la creazione del soggetto è di Davide Minaldi che trovate qui con le sue creazioni.
http://www.encantadoassociazione.itv

Mi sembra ottimo; spontaneità, fragranza e integrità di frutto sostenuto dalla giusta pungenza di volatile. rustico ed elegante allo stesso tempo, nel bicchiere è sempre in movimemto, indice di vitalità ed energia. sento l’uva

CIT. Gae Saccoccio – Rimessa Roscioli (RO)

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Blend di Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio macerato sulle bucce e affinato in anfora e tonneaux.
Carattere un po’ rude con beva sincera e di “poche parole” da amare e apprezzare nella sua schiettezza e perseveranza.

IL NOME
Una semplice e sentita dedica alla dedizione di Franco “l’uomo di campagna senior” che ci ha insegnato l’efficacia e la necessità della perseveranza e costanza.

IL DISEGNO
Uno schizzo di getto e di poche linee per rappresentare un gesto che non può mancare nell’immaginario della vendemmia. Queste poche ma nitide linee rappresentano la forza di Franco.

Petit bijou naturel venu directement de l’Etna, ce Nerello Mascalese en altitude est ultra frais, précis, épicé et il est arrivé après plus de sept mois d’attente! 

Quelqu’un a dû y goûter pendant le trajet et a sûrement voulu tout garder, à cause de l’expression des sols volcaniques… 

Diego, du micro domaine Cantina Del Malandrino (la ferme Bagolarea), travaille son terroir en polyculture et vinifie ses raisins en amphores.

Et lorsque l’on parle de micro domaine, on parle de micro quantités. Faqueeeeeeeeeeeee…

CIT. Infos à droliag@hotmail.com

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Blend di Nerello mascalese e Nerello Cappuccio, l’affinamento in anfora esalta il carattere amichevole e beverino del cappuccio apparentemente sempltice ma con un cuore di aromi che esprimono nel blend la loro versatilità.

IL NOME
La definizione di “ego” di Osho “prima di perderlo devi arrivare ad averlo” ispira un gioco di lettere che sembra proprio descrivere la personalità di Diego e l’approccio ai suoi progetti non solo per il vino naturale.

IL DISEGNO
Una barbatella, quasi simbolo dell’albero della vita, preziosamente semplice.

E poi succede che ti innamori… assaggi un vino e vieni improvvisamente trasportato sull’Etna, su di un sentiero nero ed aspro, dove il terreno è tagliente e con poca vegetazione. Un paesaggio brullo che però poi ti sorprende per la bellezza che esprime, per i suoi profumi, per la sua unicità. E così sono di_Ego e Malandrino, timidi, un po’ ritrosi, apparentemente scorbutici, ma basta saperli aspettare e allora ti abbracciano con calore, con profumi balsamici e di macchia mediterranea, con note speziate e minerali, e poi in bocca prima graffianti e poi ammalianti, freschissimi, lunghissimi.

CIT: Massimo Dambra – Naturavino (RO)

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Insolita interpretazione di uve da Nerello Cappuccio.
Macerazione sulle bucce e affinamento in giara e tonneaux.
Bouquet aromatico elegante e discreto con toni caldi e confortanti.

IL NOME
E’ quello di un caro amico che di passaggio, con eleganza e discrezione è diventato un affetto e un inaspettato riferimento d’animo durante il nostro cammino.

IL DISEGNO
 La mano è quella della sorella di Etiènne, anche questa etichetta come le altre è un gesto che crea relazioni e salda legami.

Sorprendente, imprevedibile, incredibile. Vendemmia tardiva di uve Nerello Cappuccio in purezza, mai giunte a completa maturazione. Versante catanese dell’Etna, 400 metri slm. Affinamento in giara e tonneaux, dopo tre mesi di macerazione sulle bucce.

Il bouquet aromatico è una passeggiata sul vulcano: cedro, fico d’India, zolfo, cenere.

Il palato è citrico, salato, materico ma anche caldo, morbido, confortante. Vino da beva compulsiva ma anche da sorseggiare lentamente aspettando pazienti che si apra. Vino di contrasti e contrapposizioni.

Etienne 2019, il rosato che non volle diventare rosso.

Un altro capolavoro firmato Cantina del Malandrino – Bagolaro.

Massimo Dambra – Naturavino (RO)

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Pet nat di Nerello Cappuccio, uno spumante ancestrale, capriccioso, vivace e frizzante.

IL NOME
E’un termine arabo che con diverse declinazioni significa e indica un capo, in Sicilia era il capo della tonnara. Per noi Rais è una tenerissima cirnechina che ci ha conquistati con la sua dolce esuberanza. Il cirneco, cane primitivo, rappresenta l’essenza ancestrale della nostra terra vulcanica.

IL DISEGNO
E’ il frutto vero e proprio della rete delle relazioni che incrociandosi hanno portato fin qui Claudio Patanè e i suoi delicati colori. Architetto, viaggiatore e docente ma soprattutto animo sensibile affine al nostro sentire.
Qui qualcosa in più http://claudiopatane.blogspot.com/

Il mio desiderio è quello di rappresentare sotto un unico corpo più corpi di Rais. Per esprimerne energia, vitalità, agilità, movimento..di sguardi, muscoli, nervi, tensioni, sospensioni. I dettagli in un unico corpo quello di rais, tramutato in spumante energia. L’etichetta è una pagina di diario da sfogliare , l’istante in cui la bottiglia sta poggiata su di una tavola ( una delle vostre tavole a Bagolarea) e se ne fa presa con la mano la bottiglia da versare, scolare, imbrattare, esplodere. …. Su di una linea d’orizzonte sta disteso rais, come paesaggio, duna, profilo di montagna (Etna), il sui sguardo è altrove, viene attraversato nella sua stasi dal cielo dello Ionio, dal mare verso oriente. Nervo cirneco le sue zampe aderiscono come piede di ferula esile alla sciara, sagoma magra e rapida non si distingue tra le ginestre

Claudio Patanè – arch. autore dell’etichetta

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